"EDY E LE SUE MONTAGNE"

Garniga terme, luglio 1996

Tenutasi in occasione della terza edizione di
"LA SERA ATTORNO AL FUOCO: SETTE GIORNI DI CIVILTA' ALPINA"

 

Introduzione di Michela Zucca (*)


Per decine di migliaia di anni, le cime delle montagne sono state abitate dagli spiriti. Fate e folletti che non
tolleravano ospiti indesiderati. E che lavoravano full time per proteggere alcuni fra gli ecosistemi più fragili della terra. Quelli che fornivano un bene essenziale per la sopravvivenza della razza umana: l'acqua pulita.

Le stesse Alpi erano popolate da demoni malvagi: esseri possenti, tinti di blu, capelli lunghi e baffi unti di grasso,
puzzavano di bestia, che si avventavano sui nemici nudi nella neve, lanciando urla raccapriccianti. Adoravano gli alberi, le sorgenti, la Gran Madre Terra. Le loro donne erano libere, il loro territorio non conosceva il concetto di proprietà privata. Dicevano di se stessi: "Di una sola cosa abbiamo paura: che il cielo ci caschi addosso".

Dopo i contatti (forzati) con gli "uomini civili", malgrado ripetuti tentativi di conquista, per secoli ancora gli Alpini
riuscirono a mantenersi liberi. Poi dovettero piegarsi: fra le montagne entrò prima l'Inquisizione a bruciare le donne, bollando l'antica religione come "satanismo". Il resto l'ha fatto la Scienza, che in nome del Progresso dell'Umanità è riuscita a distruggere "quelle sciocche superstizioni, residui dei secoli bui, degne al massimo dei folkloristi".
Peccato che le scoperte dei meccanismi di funzionamento ambientale non abbiano saputo difendere la Grande Madre:
ormai le avevano rubato l'anima. Non si riesce ad amare una Terra senz'anima: e nessun decreto di protezione della natura, fino ad ora, ha avuto lo stesso successo degli spiriti delle vette.

Il protagonista di questa mostra, Edy, nato in una città alpina come Trento, percorre le sue montagne con uno di questi
esseri fatati: l'aquila Bepina, simbolo di un'antica forza, che ormai fa fatica a volare, ma rifiuta di arrendersi. Edy alla ricerca della poesia perduta, Edy che non perde mai il senso dell'umorismo, Edy al mare che pensa ai suoi monti, Edy costretto ad andarsene dalla sua valle, Edy che si difende dai turisti, Edy che non ha fatto a tempo ad accorgersi che il suo mondo non esiste più, ma che non rinuncia alla resistenza, e lotta per poter sognare...

Un tratto essenziale e pungente, un pugno nello stomaco di grande raffinatezza, che mette il lettore di fronte alle sue
(imprescindibili, improrogabili, e... non trasferibili) responsabilità di fronte alle Alpi che lo circondano. Uno stile modernissimo, che non si concede sbavature, per esprimere emozioni arcaiche. Un disegno semplice ed elegante, immediato, che mette in luce le contraddizioni dell'uomo qualunque. Senza paura.

Perché Edy porta avanti la sua guerra da solo, in compagnia di una povera aquila un po' spelacchiata. Combatte le sue
battaglie giorno per giorno, in mezzo ai tubi di scappamento delle macchine, ai rifiuti lasciati dai vacanzieri in agosto, all'incomprensione dei colleghi, in preda ad una malinconia che non gli consente il riposo, ad una nostalgia che non lo abbandona mai. Perché Edy è un po' ognuno di noi.

Michela Zucca

 

(*) Michela Zucca
Storica e giornalista,collabora all'Unità e a Repubblica, ed insegna Storia della casa all'istituto superiore di architettura e design di Milano; si occupa di Ecologia umana e di cultura alpina presso il Centro di Ecologia Alpina in località Viote del Monte Bondone (Trento). Ideatrice della manifestazione "La sera attorno al fuoco: sette giorni di civiltà alpina".

 

RASSEGNA STAMPA

 

 

L'autore accanto alla giornalista Michela Zucca

 

 

 

 

Quotidiano Adige 6 agosto 1996


Ecco EDY, il Trentino diventa fumetto



La festa della civiltà alpina conclusasi in questi giorni a Garniga Terme è stata per molti l’occasione di ammirare le affascinanti (e didattiche) vignette di Pierpaolo Perazzolli, detto Perazz. La sua mostra (nella foto l’inaugurazione, con l’autore accanto alla giornalista Michela Zucca) aveva come filo conduttore uno dei suoi personaggi più riusciti, ovvero il simpatico EDY.E’ stata proprio questa linea di china con l’ombrello, a catalizzare l’interesse dei visitatori. Perazzolli ha proposto a Garniga la "storia di Edy e le sue montagne", minacciate dal turismo di massa, dalle ruspe e dalla sporcizia.

Un atto d’amore per l’autore nato nel 1952 a Rovereto ma diventato trentino di adozione, visto che vive da anni a Mattarello. Presente da diversi anni al Salone Internazionale dell’umorismo di Bordighera, Perazzolli ha collaborato nel 1994 alla rassegna Humour Calcio di Roma e a molte altre manifestazioni del settore. Oltre a "Edy e le sue montagne", ha prodotto molti altri libretti di vignette sui temi di attualità. L’ultimo, divertentissimo e a suo modo satirico, sulla vicenda della "mucca pazza".

 

 

Quotidiano Adige 21 luglio 1996

Uno dei tanti personaggi creati dalla fantasia grafica di Pierpaolo Perazzolli artista roveretano, cratore del notissimo "EDY". A Garniga Terme Perazzolli propone la mostra "Edy e le suemontagne", vero inno all'ecologia alpina

   

 

Quotidiano Alto Adige 25 luglio 1996

EDY, quando l'ironia va in montagna

(g.m.) Da vent’anni, da quando cioè lo ha creato nel corso del ’76, Pierpaolo Perazzolli di Mattarello, non si è più separato dal suo "Edy". E lo scorso anno, per non vederlo troppo solo, amareggiato, gli ha affiancato pure la Bepina, una buffa aquila. Edy è un uomo di china e per paura di sciuparsi alle prime gocce d’acqua, da sempre porta con sé l’ombrello.
Così, l’abile disegnatore umorista d’idee e progetti che da sei anni non manca nel cartellone dei grandi appuntamenti nazionali di Bordighera, Città di Castello…, da quest’anno ha dato la propria disponibilità anche a Garniga Terme, impreziosendo la "sette giorni di civiltà alpina" attraverso l’allestimento di una personale dal titolo appropriato alla manifestazione ideata da Michela Zucca: "Edy e le sue montagne".
Si tratta di un collage composto da 46 vignette fra il polemico, l’irriverente ed il romantico. Ogni disegno ha un titolo e due righe di spiegazione. "Perazz" per gli amici intimi, desidera fare le cose per bene. E’ puntiglioso e meticoloso nei suoi lavori; un vero artista nel settore. Le sue opere piacciono immediata mente al pubblico.
I temi trattati nell’esposizione a Garniga terme sono soprattutto di tipo ecologico. Riguardano l’impatto dell’uomo sulla natura: " Homo sapiens, la rovina?" Nei titoli di queste tavole si notano: la rapina di spazio, il nido a gas…, senza possibilità di appello, vacanzieri agostani. E poi: rifugi a pressione, sogno d’emigrante, un assalto un abbandono, stretto necessario, l’ultimo filo d’erba, libertà negata, natura in videocassetta, prima pietra prima zolla, rubare senza offendere, ripartiremo da qui, terra di nessuno, divertirsi a qualsiasi costo, la cattedrale della natura, residenti o custodi?. Qualche richiamo è anche colorato; tutti sono forti messaggi d’ingegno e fantasia.

   

 

Pierpaolo Perazzolli a Garniga con "Edy e le sue montagne"

 

(Testo di riferimento)

"I Parchi e le Alpi" a cura di Michela Zucca e Furio Chiaretta

"l'ultimo filo d'erba"

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